E’ Inutile dire che dopo due anni di Pandemia, diventa difficile essere positivi, ed ora La Guerra ! Stiamo facendo quello che possiamo, ma non esiste rimedio, alla autodistruzione ci stiamo abituando; Facciamo il possibili, per assomigliare più ad animali, ma senza l’istinto della sopravvivenza. Ma non vi voglio fare nessuna lezione di filosofia, o del comportamento, umano, sarebbe superfluo; Ma guardando il nostro piccolo mondo, lasciato andare quasi alla deriva dalle centraline, dai verniciatori o simili, ed ecco che nei piazzali delle grandi case costruttrici esistono file interminabili di moto che sono mancanti di centraline, ed anche delle marmitte nere. Non oso pensare come possano organizzare un lavoro, nel ultima visita, sono state contate oltre 2500 tra Scout e Chief solo nello stabilimento di produzione, e solo di questi modelli. E’ chiaro che non intendiamo ragioni, abbiamo pagato un nostro sogno, ed essere qui ad aspettare date che nei migliori dei casi si parla di mesi, non contribuisce a fomentare (La scimmia del desiderio). Alcuni, sono più’ capaci di altri nel arrangiarsi, ma Vi e’ uno spreco di energia pazzesco. Ma cosa succederà, quando tutto tornerà normale ? e lo sara da Fine Settembre ? SECONDO VOI ?
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HARLEY e INDIAN storia dal 1901/1903
Springer, BadBoy, GreyGost, 1340… chi conosce le Harley sa cosa significano queste parole. Queste e altre simili che popolano la cronaca del marchio di motociclette probabilmente più famoso e prestigioso del pianeta. Scout, Chief, Chieftain. INDIAN questo perfetto CONOSCIUTO Lontano da noi, ma mai cosi vicino, Specialmente oggi NUOVA incarnazione dell’ AMERICA. L’evoluzione e il progresso sono valori desiderabili, non c’è dubbio. Il mondo migliora grazie a essi. Tuttavia esistono ambiti in cui non serve. NOI abbiamo bisogno di certezze, di sogni che non si spengono MAI ci affidiamo ad un ricordo ed una realtà. Non chiedetemi chi ha ragione, l’importante che noi assaporiamo quella poca, pochissima liberta che ci rimane, e guai a chi vuole strumentalizzarci imponendo Marketing oramai di bassa lega. INDIAN e HARLEY siete avvisate! Noi abbiamo sposato un diritto: il diritto di essere liberi. E consacriamo questo diritto unendoci con lo strumento che ci dona questa libertà: una Harley o una INDIAN, loro hanno bisogno di noi almeno quanto noi abbiamo bisogno di loro.. La curiamo in tutti i particolari, dalla meccanica all’estetica. Aria, carburante, sound per darci vibrazioni sincronizzate con il battito del nostro cuore. Metallo lucidato e vernice scintillante per farci fare la nostra figura e raccontare chi siamo, VERAMENTE, in ogni momento. Per questo nel mio salone trovate le 1340 ed 1450 o le Harley che chiamo “pronte all’uso” come la 1596 .Scout, Chief ecc. Non è nostalgia. E’ magia, emozione. 50 chilometri orari, quinta marcia e sentire il rombo di una ripresa unica quanto indimenticabile. Negli States, dove escono ogni giorno centinaia di modelli senz’anima non devono dimenticarsi che noi mettiamo la nostra per renderla UNICA. Sembrano aver dimenticato tutto questo. Io non l’ho dimenticato e cerco ogni giorno persone che, come me, rincorrano l’emozione e quel battito che si scatena ogni volta che una delle mie moto esce dal salone con un nuovo proprietario. Un nuovo amico che ha sposato la libertà, che ha trovato la SUA moto ideale. Oggi abbiamo 40 moto in salone, ognuna con una personalità precisa e un modo diverso di compiere quel viaggio che ognuno di voi fa in modo uguale, ma diverso. Perché il viaggio è sempre nuovo, e personale, ma la meta è la stessa… …La libertà. Apache
L’efficienza e L’improvvisazione
Superato L’atroce dubbio ed il fantasma del Rolex E’ passato un anno il 15 Luglio dal mio si alla INDIAN, credo che sia ora di dire la mia sulla pur breve esperienza fatta. Arrivo da aziende dove la squadra faceva grandi risultati, i corsi di comunicazione, gli aggiornamenti tecnici, gli ispettori che insegnavano i piccoli trucchetti del mestiere. Meeting dove si voleva imitare, ma sempre con grande rispetto. Ho creato una piccola squadra che Mi ha permesso di entrare nello stretto giro della piu’ grande costruttrice di miti la Harley Davidson. Visto la mia “Tenera eta” non ho voluto espormi sulla piazza delle UFFICIALI, avendo studiato Torino,Como,Milano ecc. Mi sono limitato a stringere accordi con compagnie assicurative e partecipare alle aste che quotidianamente vengono fatte, oltre ad una piccola presenza in una rivendita a Miami, ed un salone a Danzica. Nel secondo anno ho venduto oltre 70 Harley, commettendo alcuni errori ma sono piu’ le cose positive che le negative. Come ho gia’ detto dopo lungo tempo ho aderito al progetto INDIAN, pensando che una grossa struttura con decine di milioni di euro fatti in Italia fosse gia’ una squadra fatta e finita. E’ un pensiero scritto a Mezzanotte del 3 Ottobre 2018. In un anno ho apprezzato molti modelli, e li ho guidati all’oscuro di tutti. Da SOLO Vi rendete conto che l’uscita del Bobber 1200 segna un epoca ? Questo motore che e’ in grado di sviluppare quasi 100 CV al semaforo, puo’ fare impallidire tutti. Gli abbinamenti dei colori il motore con 3 mappe inseribili dal guidatore e non sto ad elencare il resto. Lunedì è stata presentata la FTR 1200 in due versioni, la chieftain presenta un allineamento dei fari fuori di testa, i colori Bianco Opaco ecc. ecc. Ma la squadra dove e’ ? Cani sciolti a rincorrere l’osso, Massimo non puoi passare inosservato, cerca il merito di fare la squadra, metti tutti assieme, con il rispetto reciproco, non le gelosie reciproche. Lo so che ti devi esporre FALLO, Devi urlare per i Ricambi, Per le Garanzie ecc. Allora marcherai tutti punti che vuoi. Hanno avuto 20 anni di monopolio il loro marketing era facile. Usciamo su un giornale di settore con presenze a dir poco imbarazzanti, ognuno fa quello che vuole, non puo’ contare la singola vendita, ma l’ossatura della squadra. INDIAN oggi e’ sinonimo di alternativa, abbiamo moto che nessuno ha, costruite in un modo eccelso, ed una persona che ha creduto in questo bussines, bene dimostriamogli che noi ci siamo, poi sono certo che TORO SEDUTO non perdera’ l’occasione di fare dei passi per valorizzare i suoi puledri, facendo si che nel 2019 siano 400/500 le presenze degli Indiani in Italia, visto che i Cow Boy si sono trasferiti. DOMANI POSTEREMO TUTTO SULLA FTR 1200 Ciao Apache Milano 4 Ottobre 2018 ore 00,29
Rolex di Wyatt
Prendo spunto da un editoriale apparso sul Ultimo numero di Low Ride. Il gesto di Wyatt di gettare via il Rolex prima di partire, e stato per anni come presa di coscienza della libertà, di non appartenenza a nessuno se non a noi stessi. Ciò venne quasi ridicolizzato da mezzo mondo, le critiche furono divise, ecc. ecc. Vi voglio raccontare i punti salienti degli ultimi 10 giorni di lavoro. Sempre di più vengono nel ns. salone persone che ammirano le Harley o le Indian, magnificandole, tirando sospiri senza fine, si sentono le pulsazioni che salgono, e poi terminano la loro visita dicendo: “Stasera parlo con mia moglie e la convinco, anche se so che mi dirà “prima l’iscrizione a scuola, poi la cucina e dopo puoi pensare alla moto.” ma questa volta…… Dopo qualche settimana torna a sognare dicendomi, che” la cucina e’ un bene primario, e quindi……………….” LA LIBERTA’ non esiste più, non basta il Rolex di Wyatt, ora ci vuole il Cellulare, L’I Pad, Il PC ecc. ecc. Per 40 anni sono stato un uomo di successo, Rolex, macchine, viaggi ecc. Poi sono finite le cartucce, ho riabbracciato la mia Harley, ho messo nella sacca il mio Rolex. Ma questo e’ un altro capitolo. Nella concessionaria di Tel Aviv ho conosciuto un meccanico che ha uno Shovel dell’ 84. Siamo diventati amici, e ho chiesto come si trova con i nuovi modelli, nonostante sia ingegnere aereospaziale, la sua risposta e stata “non posso stare lontano dai motori”. “Ad aprile finisco la mia collaborazione” e prima che potessi intervenire, il titolare della concessionaria disse SEI MATTO ABBIAMO BISOGNO DI TE. La risposta lapidaria, fu SOLO IO HO BISOGNO DI ME ci lasciò li, poi seppi che abita in una casa in riva al mare ed ha avuto una liquidazione da favola. il giorno dopo tornai per fare vedere il CVO nuovo di pacca di mio cugino, quindi lo chiamai, ma ne venne un altro. Chiesi al capo officina come mai, la risposta fu “ Shovel o EVO “ per il resto si rifiuta dicendo tutto il resto NON RESPIRA, Forse e’ l’ultimo baluardo……non lo so però mi si sono arrossati gli occhi. Apache.
Riflessioni parte 2
ATROCE DUBBIO Martedì 28 Luglio 2017 Nel mese di Aprile sono stato contattato dallo staff direzionale della POLARIS Offrendomi la concessione per di Milano e Provincia con il marchio INDIAN L’offerta, non ha procurato, oltre la soddisfazione personale nel mio lavoro, nessuna palpitazione particolare. Anche se l’insistenza espressa, mi confermava la loro vera volontà. Nel mio cuore esisteva solo i 1340/1450 Springer in ogni sua espressione, Grey Ghost Cross bones, Bad boy ecc. Poi L’avvento del iniezione, ABS e per ultimo I motori Raffreddati a liquido, mi hanno convinto che le ragioni commerciali, avessero preso il sopravento, con un lento ma profondo declino del ICONA UOMO/MOTO/LIBERTA’ lasciando posto a grandi motori, vestiti da Harley Davidson. Dopo diversi altri “attacchi” decido di andare con un amico nella sede della INDIAN Per vedere, provare i modelli e dialogare con lo staff manageriale. Emozioni poche, nel viaggio di ritorno, non c’era molto entusiasmo, ma da Viale Fulvio testi mi sono accorto che i dati di grande riflessione non erano rivolti ai modelli, od alle sensazione dei motori, ma alla sensazione che avevo avuto dalla organizzazione rivolta ad un marchio cosi importante. Ho iniziato a farmi qualche domanda, Perche in America marcano +13% di vendite, Perche in Francia hanno 42 concessionari ben strutturati Perche nei paesi Nordici hanno quasi la supremazia Perche in Svizzera hanno immatricolato nel solo 2016, 460 mezzi Vuoi vedere che “ i nuovi padroni del marchio “ negli ultimi 3 anni hanno capito tutto. Martedì 11, Torno alla Polaris discuto i particolari, e stringo la mano…. Eccomi nella nuova avventura. Ovviamente non lascerò mai i miei motori Harley abbinate alle cromature a 6 strati con la Piccola goccia di olio giornaliera, Ma oggi sono felice di continuare con i Primi 100 anni di Harley che considero irripetibili. E con il Lusso, e L’attenzione ai particolari che INDIAN conferisce ai suoi Modelli Ho visto dal 15 Luglio al 28 Luglio piu’ di 30 persone e sono state vendute 9 INDIAN Tutte consegnate ed anche 8 Harley dei “primo 100 anni “ Cosa voglio di più.. Grazie per l’attenzione ma l’atroce dubbio e stato risolto Apache. Martedì 28 Luglio 2017
Riflessioni e non solo.
E’ presto, molto presto per tirare conclusioni; Di certo il rumore che ha fatto la presentazione dei modelli 2018 eseguita dalla Haley Davidson a Los Angeles sa’ di un lunga sterzata verso il Sol Levante. Partiamo da non molto lontano, Honda e Yamaha ed altre hanno detenuto e lo faranno sempre Il mercato dei grossi numeri, ogni anno crescono di due cifre ma proprio per questo si e’ sempre apprezzato il mercato Harley dove la fa da padrone negli states. Nel resto del mondo e sempre stato visto come un giocattolo per adulti che ti accompagnava, ti dava personalità, e si faceva notare per il cromo a 6 strati, la macchiolina di olio tutte le mattine sotto la moto, chimera, da raggiungere come un icona di liberta, forse esagerata ma il risultato si e’ visto. Forme diverse, quasi assenza di tecnologia, insomma “La moto magica” per pochi “randagi” La settimana scorsa avevo scritto un mio libero sfogo a sostegno dei modelli dal 1990 al 2010 contro i motori raffreddati a liquido “Made in BMW” senza anima. Ed oggi mi trovo Parafanghi Tagliati, Fari Rettangolari, Telai Softail col sistema degli anni 80 “sempre del Sol Levante. E la Dyna ????? neanche un pensiero al Telaio che ha permesso di conquistare l’Europa ? Mi fermo ed aspetto il mercato, gioioso delle mie scelte, che mi permettono di sognare ancora Il mio pensiero va a chi ha investito denaro e vita per promuovere il sogno di 3 generazioni. Apache Febbraio 2017
Riflessione parte 1
DOVREI ESSERE CONTENTO, SI AVVALORA IL MIO PENSIERO DELLE VERE HARLEY, No.. sto solo riflettendo per non scrivere di getto il mio pensiero, vorrei che qualcuno raccolga il sogno americano, Ne sono rimasti talmente pochi, Domani scrivero’ il mio pensiero
Guardate gli Operai
La prima e’ chiara ma osservate la seconda ? Molto preoccupante